martedì 11 dicembre 2012

TERZO TEMPO


Sono tante le cose che mi conquistano del rugby: il gioco, la battaglia, il contatto, lo stile di vita ecc....
Una di quelle che mi ha colpito di più è il famoso terzo tempo, 2 squadre, 2 compagini avversarie che dopo una feroce battaglia si ritrovano insieme a mangiare, bere e condividere insieme i lividi che ci si è procurati poco prima in campo.
A volte, capita di vedere pure nelle partite internazionali giocatori che, a causa di un fallo di solito grave (ad esempio un placcaggio alto) si accapiglino fra di loro. In quei momenti la prima cosa che si può pensare è che si stia per assistere alla terza guerra mondiale: 2 giganti di 2 metri per 120 kg di muscoli ognuno si “stintignano per il bavero della maglia” e se ne promettono di santa ragione; poi arriva l’arbitro, di solito un uomo normale, alto 1 metro e 70 dal fisico longilineo (in quanto fa pure lui attività fisica), il quale si avvicina, si mette nel mezzo ai 2 energumeni e dal basso verso l’alto, con calma, li guarda ed esclama: “please! … fair play!”; i 2 contendenti si lasciano si danno una pacca sulla spalla e tutto finisce li.
Quando si arriva al terzo tempo, si prende una birra insieme, magari accompagnata da una bella salciccia alla brace e ci si lascia la battaglia alle spalle per dare inizio alla festa (nelle partite internazionali si mangiano cose più raffinate, ma secondo me è meglio un bel terzo tempo ruspante con salciccia alla brace che un party in smoking).
Nel terzo tempo perdenti e vincitori festeggiano la giornata di sport insieme, i perdenti hanno un po’ la luna di traverso (a nessuno piace perdere), ma se si è perso con onore e impegnandosi al massimo delle proprie possibilità senza doversi recriminare nulla, si deve solo dare onore al merito dei vincitori, prendere ciò che di buono abbiamo imparato in quella partita e ….. festeggiare.
Il terzo tempo alle partite dei bambini è il continuo della festa che c’è in prima in campo, c’è allegria, c’è educazione e rispetto, c’è voglia di rigiocare, ci sono i genitori che …. se ti risporchi fai una brutta fine, manca la birra.
Il terzo tempo di una partita internazionale non lo fanno solo i giocatori ma pure i tifosi intorno allo stadio.
È una festa multiculturale e si possono fare incontri di ogni genere sia con altri italiani più o meno pazzoidi che con persone che arrivano da altre nazioni, pure queste più o meno pazzoidi.
Per parlare? O conosci bene l’inglese oppure …… a me la birra aiuta!


Nessun commento:

Posta un commento