mercoledì 5 dicembre 2012

LA PRIMA USCITA

Dopo un mese e mezzo di allenamenti è stato deciso di provare a portare i miei ragazzi al loro primo torneo.
Era la loro prima uscita ufficiale.
Lo era per loro come giocatori, ma pure per me come allenatore, ed era pure la prima volta per babbi e soprattutto mamme un po' preoccupate che altri piccoli "energumeni" distruggessero i loro piccini.
Insomma era la prima volta per tutti e forse quelli che se la sono cavata meglio sono stati proprio i giocatori.

La sede di gioco era a Prato nel complesso sportivo di una delle squadre del campionato di ECCELLENZA(massimo campionato di rugby italiano) i Cavalieri di Prato, e il torneo era uno dei più prestigiosi in Italia, il torneo Compiani.

Appena arrivati i ragazzi erano tutti eccitati e mi saltavano intorno aspettando dal loro allenatore rassicurazioni e forse spiegazioni sul da fare, visto che di fronte a noi c'era una babele di bambini provenienti da tutta Italia, io ho fatto finta di mantenere la calma ma ero nel panico completo, non sapevo cosa esattamente dovevo fare e per di più avevo capito che i bambini essendo divisi in tre squadre diverse under 10, under 8 e under 6 avrebbero giocato su tre campi diversi e distanti fra loro circa 5-600 metri.

Per fortuna la parte burocratica la stava seguendo un altro allenatore che mi aveva accompagnato, per me sarebbe stato il colpo di grazia.

Questi tornei si svolgono facendo fare ai ragazzi mini partite da 2 tempi di circa 5-6 minuti l'uno così da arrivare poi a stabilire 4 semifinalisti e poi la finale quindi ogni squadra avrebbe giocato almeno 4 partite.

Alle 10 il fischio di inizio, che emozione la prima partita, i miei bambini giocavano franchigia con un altra squadre ma indossavamo comunque i colori della nostra, io ero a bordo campo e cercavo di dargli le ultime dritte gli ultimi consigli, il tempo è volato .... abbiamo vinto, si abbiamo vinto.

Chiaramente non volevo lasciare nessuno da solo, volevo essere presente per ognuno dei miei ragazzi e quindi ho iniziato a correre fra un campo e l'altro per cercare di seguire tutte le partite, ero una trottola impazzita e un po' nevrotica ma alla fine ce l'ho fatta a seguire tutti.

Alla fine tutto è andato bene, qualche partita è stata vinta e altre sono state perse ma quello che conta è che i ragazzi in campo hanno dato il loro meglio, hanno messo a frutto tutto quello che fino a quel giorno gli avevo insegnato, hanno condiviso fra loro, con me e con altri 600 bambini una magnifica giornata di sport, una giornata ricca di veri valori sportivi, il terzo tempo e tutto quello che gira di bello intorno al nostro sport.





Inoltre ci siamo meritati un articolo su un quotidiano a tiratura nazionale: LA NAZIONE

3 commenti:

  1. Terzo tempo senza birra eh!!!!! E' stata un'esperienza bellissima ed emozionante anche per le mamme!! Io tifavo come un'invasata!!!! Lety

    RispondiElimina