giovedì 13 dicembre 2012

PER DOVERE DI CRONACA


Parlando con un Amico, uno di quelli che sono 40 anni che frequento , anzi già prima di nascere ci frequentavamo, i nostri genitori uscivano insieme, mi sono reso conto che il detto inglese che ho scritto all'inizio di qualche post fa potrebbe risultare offensivo.
Non era mia intenzione e credo nemmeno di chi ha inventato il detto offendere nessuno, come mi ha fatto notare il mio amico, offendere un altro sport non rientrerebbe nella morale sportiva del rugby.
Credo che il detto voglia solo far capire, con un gioco di parole (almeno io l’ho interpretato così), la differenza di etica sportiva che si vede purtroppo fuori e dentro il campo nelle partite di questi 2 sport.
Questo non vuol dire che nel calcio non ci sia moralità sportiva, io per primo da bimbo ho giocato nella squadra del mio paese e ho avuto un allenatore fantastico sotto questo aspetto, un altro mio amico è allenatore di calcio per squadre di bambini e posso testimoniare di come insegni alla squadra i veri valori dello sport, però purtroppo nel calcio ci son parecchie mele marce che mettono in cattiva luce questo sport bello come e quanto il rugby: 2 sport, fra le altre cose, nati dallo stesso gioco.
Mele marce in campo: c’è chi reclama sulle decisioni arbitrali e non solo in maniera cortese chiedendo spiegazioni ma spesso violentemente, c’è chi simula falli, c’è chi manda a quel paese l’allenatore per una sostituzione ecc…
Mele marce sugli spalti: tifoserie violente, genitori alle partite di bambini che offendono l’altra squadra invece di fare il tifo per la propria (quando non si arriva alla scazzottata fra genitori) ecc…
Tutto questo sinceramente nel rugby non c’è.
Nello stadio non è necessario che le 2 tifoserie siano ben divise in 2 curve e controllate da eserciti di polizia, dentro lo stadio si è mischiati, tifosi di 2 squadre rivali stanno accanto, ognuno dei quali porta rispetto alla squadra altrui e magari insieme si commenta la partita e il bel gioco visto in campo.
Mi è capitato di vedere scortare circa 2.000 tifosi di calcio della squadra del Pisa dopo una partita contro la Lucchese (fra le 2 città esiste una rivalità storica), per portarli dallo stadio alla stazione è stato necessario l’intervento di un numero ingente di forse dell’ordine in “assetto da guerra” e di 2 elicotteri che dall’alto controllavano la situazione.
Per accompagnare circa 30.000 tifosi, misti fra italiani e irlandesi o scozzesi, o inglesi o di qualsiasi altra squadra da piazza del Popolo a Roma allo stadio Flaminio (3 km di strada), abbiamo incontrato solo un vigile a dirigere il traffico ad un incrocio.
Durante le partite di calcio a Roma nelle 5 circoscrizioni intorno allo stadio è severamente vietata la vendita di alcolici dal giorno precedente alla partita, durante le partite di rugby la birra si beve dentro lo stadio.
Non capisco come mai uomini che al di fuori del mondo dello sport sono persone comuni e tutte uguali all’interno di questi 2 sporti abbiano comportamenti così totalmente diversi.
Chiaramente risottolineo che non tutti sono così, esistono esempi di grande moralità sportiva anche nel gioco del calcio, ma purtroppo sono spesso surclassati da brutte storie da raccontare.

2 commenti:

  1. Sei un grande!
    I tuoi ragazzi sono fortunati perche' prima dei fondamenti tecnici del gioco, riceveranno dal loro allenatore i pilastri su cui deve fondarsi lo sport e la vita in generale, ovvero, tra gli altri, la lealta', il rispetto degli altri, avversari compresi, l'onesta', il tutto nella sana allegria che ti contraddistingue.
    Continua cosi!
    Fg

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  2. Grazie, nel mio piccolo ci provo: "Io... speriamo che me la cavo!"

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