sabato 15 dicembre 2012

SCACCO MATTO (quando si rifà A.?)


Sembrerà strano, ma uno sport attivo e fisico come il rugby può essere paragonato ad un’altra mia vecchia passione, da fare vicino ad un caminetto acceso, con vicino un bel  calice di vino, con tanta tranquillità, in quelle serate fredde dove fuori c’è meno 3 (se magari nevica il quadro romantico è al top):
Gli SCACCHI
Il rugby non è solo un’accozzaglia di corpi, che in maniera disordinata e con forza bruta cercano di arrivare in meta, c’è molta tattica, fare meta è un po’ come fare scacco matto, si deve creare una breccia fra i giocatori nemici per arrivare a colpire il re che tutti difendono: la meta.
Negli scacchi la vittoria si prepara muovendo i pezzi sulla scacchiera, con pazienza, in maniera ordinata, studiando le mosse dell’avversario,  proprio come nel rugby, si attacca e si difende disponendoci nel campo in maniera da  cercare una falla nella difesa altrui, e contemporaneamente a coprire l’intero campo da un attacco fulmineo che sicuramente gli avversari stanno preparando, con la stessa nostra meticolosità.
Il rugby è uno sport di “situazione”, ossia durante le fasi di gioco si creano situazioni a volte simili ma sempre diverse, come per gli scacchi, tu parti per cercare di sferrare un attacco su un lato e poi l’avversario con un arrocco ti cambia le carte in tavola e quindi devi ricominciare tutto dall’inizio.
Da queste situazioni ci si deve ridisporre sul terreno di gioco (e sulla scacchiera), nel modo più veloce possibile, altrimenti il nostro campo rimarrà scoperto e si rischia che l’avversario trovi quella breccia tanto agognata per arrivare a mettere sotto scacco il nostro re.
Vedendo una partita di rugby dalla curva dello stadio ci si rende proprio conto di questo, da un raggruppamento a terra tutti i giocatori, il più velocemente possibile, si ridispongono e sono pronti a cominciare una nuova azione, chi si dispone più velocemente prima o poi trova lo spazio per affondare il colpo.
Visto che i pezzi degli scacchi sono 16, praticamente come i 15 giocatori di rugby, mi viene voglia di osare un paragone:
i pedoni sono gli uomini più vicini al portatore di palla pronti a fare sostegno, gli alfieri sono come le ali, pronti a sferrare in velocità attacchi in profondità, i tre quarti sono come i cavalli che avanzano e cercano di saltare gli avversari, la regina è un po’ un tutto fare, dall’estremo al mediano di mischia, le torri sono come i piloni e tutti gli avanti, tu che giochi sei il mediano di apertura ossia colui che cerca di dirigere il gioco. Tutti difendiamo e attacchiamo il sedicesimo pezzo: il re ossia la meta.

2 commenti:

  1. Sarebbe proprio bello perdere di nuovo con te:-)
    A.

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  2. Sarebbe bello riavere la semplice capacità di saper non fare un c...o come in quelle serate/nottate
    F.

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