lunedì 23 dicembre 2013

CORSO DI PRIMO LIVELLO

19 – 20 – 21 DICEMBRE 2013
Queste le date dell'inizio del mio nuovo cammino.
Giovedì 19 ho cominciato il primo modulo per il corso di allenatore di primo livello della FIR: così, come dice mio figlio, diventerò un allenatore serio!
Fino ad oggi ero un educatore al primo momento per il minirugby ma con questo nuovo titolo potrò allenare squadre fino a tutta la serie C ….. tranquilli prometto che non farò danni, mi limiterò ad allenare i bambini ma con un titolo superiore.
Il corso si teneva al centro CONI di Tirrenia, dove fino a qualche tempo fa era presente pure una delle accademie federali, adesso si è trasferita a Parma.
È stata un'esperienza faticosa, in alcuni momenti mi sono sentito inadeguato, ero l’unico senza un vissuto vero sul campo, i numeri della nostra società sono ancora molto piccoli e quindi mi sembrava di essere troppo lontano dalle metriche didattiche che mi venivano proposte, ma nonostante tutto invece si è rivelata un'esperienza entusiasmante.
Ho vissuto in mezzo a gente spettacolare, abbiamo mangiato pane e rugby per tre giorni di fila, una full immersion che mi ha dato nuovi stimoli e caricato ulteriormente ad andare avanti per questa strada.
Aula – campo - lavori di gruppo, pranzo, cena, dormire, sempre insieme, sempre a respirare aria di sport, aria di rugby.
Molte paure sono rimaste, ma molte se ne sono andate e il prossimo giugno sarò ben più pronto ad affrontare il secondo ed ultimo modulo con esame annesso di questo corso.
Un grazie particolare e grande come una seconda linea, lo devo a Mosè, il mio compagno di stanza, lui un gigante di 2 metri che ha giocato ai massimi livelli vestendo pure la maglia azzurra, ha dato ad un piccolo come me che sta facendo i primi passi in questo sport, la forza di non perdermi d’animo, un capitano perfetto, e so che sarà un allenatore perfetto!

Detto tutto questo mi rendo conto che è emozionante capire di essere salito dentro la macchina del rugby e che sto imparando a guidarla. 






CENA DI NATALE

Mercoledì 18 dicembre abbiamo fatto con la squadra la cena di Natale.  Purtroppo non eravamo proprio tutti, ma la maggior parte erano presenti,  dei miei piccoli eroi ce ne erano solo 2 ma non ci hanno fatto sentire la mancanza degli altri 6.
Fotografiamo la serata:
In giro svariati cappelli di Babbo Natale con le lucine.
Brindisi a ripetizione: qualsiasi motivo era buono per bere!
L’ottimo cibo ha messo a dura prova: i nostri stomaci, troppo abbiam mangiato e in particolar modo il nostro colesterolo.
La lotteria con ricchi premi animata da Babbo Natale in persona.
Premiazione agli allenatori con graditissimo magnum di prosecco che per il pranzo di Natale sarà ben adoperato.
Ricordino natalizio a tutti i bambini del MINIRUGBY.
Gli orecchi sono rimasti ovattati per un po’ visto che le cene rugbystiche non sono propriamente silenziose.
Tanta,tanta, tanta, tanta, tanta, e potrei andare avanti all’infinito, tanta allegria! Voglia di stare insieme! Voglia di esserci!

Grazie a tutti , grazie Rossella!


venerdì 6 dicembre 2013

GRAZIE MADIBA

E' doveroso in questo giorno ricordare un grande uomo che se ne è andato, un uomo che  ha salvato e creato una nazione, ha scongiurato guerre civili, ha sfondato porte chiuse aprendole al mondo intero, un uomo che al posto della vendetta per le ingiustizie subite, ha preferito la giustizia, la collaborazione, creare qualcosa di nuovo, qualcosa di grande, un uomo che ha fatto tutto questo con il suo genio, con la sua grande forza interiore e per un infinitesima parte anche con il rugby.

Grazie di tutto quello che hai fatto NELSON MANDELA

Dal profondo della notte che mi avvolge,
Nera come un pozzo da un polo all’altro,
Ringrazio qualunque dio esista
Per la mia anima invincibile.
Nella feroce morsa delle circostanze
Non ho arretrato né gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma non chino.
Oltre questo luogo d’ira e lacrime
Incombe il solo Orrore delle ombre,
E ancora la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.

100 CAPS

In realtà oggi sarebbero 100 anni di una persona speciale, che forse il rugby non lo conosceva nemmeno, e se avesse visto il suo bis nipotino accartocciarsi sui campi da rugby si sarebbe pure "lograta come una candela" (preoccupata molto in lucchese).

Ma l'esempio della sua vita, della vita di tutti i nostri nonni probabilmente racchiude in se tutta la morale del rugby, tutta l'essenza del rugby:

Avanzare sostenere pressare continuare in relazione alla palla e allo spazio in un equilibrio che si crea fra la difesa e l'attacco;

I nostri nonni per vivere, superare la guerra, dovevano avanzare pressando la vita stessa che li schiacciava sostenendosi gli uni con gli altri e continuare ad avanzare per continuare a provare a vivere  in relazione a tutto ciò che gli girava intorno in un equilibrio fra le esigenze giornaliere e il pericolo di venire sopraffatti da una vita difficile.

Anche se ormai sei in cielo auguri Nonna Ida per i tuo 100 CAPS

domenica 1 dicembre 2013

UNO SOLO NE È RIMASTO

Ieri abbiamo giocato il primo concentramento under 8, i miei 4 ragazzi erano pronti .... erano!

Già da venerdì sera sapevo che Leonardo non sarebbe venuto, causa un po' di otite ma almeno con 3 saremmo partiti .... saremmo!

Alle 13.30 ho ricevuto la notizia che Vittorio aveva la febbre e quindi da 3 sono rimasti in 2 ....  solo in 2!

Alle 13.50 ho ricevuto un'altra notizia: pure Luigi aveva la febbre e quindi da 2 sono rimasti in 1!

(mi sembra un romanzo di Agatha Christie, invece che 10 piccoli indiani ... 4 piccoli rugbysti)

Con un unico guerriero siamo partiti, un unico guerriero che ha tenuto alta la nostra bandiera!

Matteo ha giocato con la squadra degli AMATORI PRATO, la squadra che ha organizzato il torneo, persone speciali, persone che ti accolgono a braccia aperte come nella migliore tradizione rugbystica.

Matteo si è amalgamato subito con tutti i compagni del giorno, ha placcato, ha corso, ha spinto, ha conquistato palla e ha quasi fatto meta (accidenti mancava veramente poco meno di un metro).









mercoledì 27 novembre 2013

ITALIA - ARGENTINA

UNA GIORNATA NO.

Roma, stadio Olimpico, sabato 23 ottobre ore 15,00.

Purtroppo non c'è molto da dire, siamo andati allo stadio nella speranza di vedere un grande spettacolo, ma non lo è stato, la partita non è stata avvincente, non siamo riusciti  a vincere, oltre alla mischia e alla touche (di solito nostri punti di forza) in generale della squadra non ha girato bene, inoltre non abbiamo sfruttato ben 5 calci, e questi errori ci hanno fatto rimanere a 14 punti mentre gli argentini sono arrivati fino a 19.

Oltre al brutto spettacolo, ci siamo fatti una doccia memorabile, ha piovuto tutto il giorno e mentre aspettavamo di poter prendere i mezzi pubblici per andare e tornare all'Olimpico ci siamo inzuppatti d'acqua; colpa anche della mancanza di adeguati mezzi pubblici per trasportare tutti i tifosi!

Questa volta è andata così, speriamo almeno di rifarci con un grande 6 nazioni: FORZA AZZURRI, FORZA ITALIA!!!

venerdì 22 novembre 2013

PREPARTITA ITALIA - ARGENTINA

I rumori saranno diversi, i colori saranno diversi, gli odori saranno diversi, il vento sarà diverso, diverso dalla calma del mio divano, diverso dalla pinta di birra che mi bevo normalmente e comodamente, domani la partita sarà, ola, bandiere, tempo zero, primo tempo, secondo tempo e terzo tempo.

Domani saremo allo stadio a tifare Italia, a vedere forse un'altra impresa dei nostri campioni.

Domani non farò la solita "blogcronaca" in diretta, ma prometto un resoconto della giornata nel prossimo post, un resoconto con foto, magari alcuna insieme a qualche rugbysta argentino stravagante.

FORZA AZZURRI!!

domenica 17 novembre 2013

CIAK SI RIGIRA .... BUONA LA PRIMA

La stagione dei tornei si è riaperta, in realtà era già cominciata, ma visto che siamo una squadra giovane, che si allena da solo un paio di mesi, abbiamo deciso, prima di buttarci nella mischia, di prepararci un po'.

Stamani però per tre dei miei quattro giocatori dell'under 10 c'è stato il debutto in campo.

Siamo andati al nostro primo torneo, nostro perché è come se fosse stata di nuovo la prima volta anche per me, giocatori nuovi ... esperienza nuova.

Per ritornare al titolo del post (non mi sono dato certo al cinema) BUONA LA PRIMA!!!

I miei ragazzi non mi hanno deluso!

La maglia che hanno indossato è stata onorata anche questa volta.

I miei ragazzi, Dario, Giacomo e Alberto, hanno giocato più forte delle mie più rosee aspettative, hanno spinto in mischia, sfondato, placcato e ... signori e signore  uno di loro (Giacomo) ha segnato pure una delle tante mete fatte.

Ci hanno fatto giocare assieme alla squadra del GISPY, una squadra forte e ben organizzata, ma è grazie anche all'apporto dato dai nostri giocatori che siamo riusciti a vincere 1 partita e pareggiarne un'altra delle 4 giocate.

Prossimamente altro post fotografico con le foto dei genitori

sabato 16 novembre 2013

ITALIA - FIJI

16 NOVEMBRE 2013 Cremona stadio Zini, ore 15,00 si gioca Italia - Fiji.

Io sempre nella mia personalissima sala stampa: il mio divano!

Dopo l'ingresso da solo di SERGIO PARISSE e di MARTIN CASTROGIOVANNI per i loro 100 caps partono gli inni prima quello fijiamo e poi quello italiano.

Dopo gli inni la Pacific war dance, la danza di guerra delle isole fijiane e poi via con il calcio di inizio battuto dagli italiani.

PRIMO TEMPO

3° minuto dopo un placcaggio in ritardo e duro, molto duro, conquistiamo il primo calcio di punizione,

8° minuto con un riciclo sbagliato in fase di attacco consegniamo la palla ad un missile fijiano che fa un coast to coast e va in meta (non trasformata) Italia - Fiji 3 - 5.

14° minuto rubiamo una touche, tre passaggi la palla arriva a capitan Sergio Parisse che festeggia i suoi 100 caps con una splendida meta in tuffo, ma non ci viene convalidata perché l'ultimo passaggio dall'arbitro del TMO (prova televisiva) viene ritenuto in avanti.

17° minuto calcio di punizione per l'Italia, sbagliato Italia - Fiji 3 - 5.

20° minuto un fijiamo mette a testa in giù un nostro giocatore, un fallo grave e per questo prende un cartellino giallo, espulso per 10 minuti.

24 ° minuto secondo fallo grave fijiano, placcaggio alto, altro cartellino giallo, le Fiji giocano in 13: dobbiamo approfittare di questo doppio vantaggio numerico!

25 ° minuto altro fallo grave, altro placcaggio alto, altro cartellino  giallo le fiji rimangono in 12, dalla punizione piazziamo un calcio: Italia - Fiji 6 - 5.

28° minuto altro giallo per i fijani, adesso giochiamo in 15 contro 11.

29° dopo aver battuto la punizione riprendiamo con una touche, cassaforte e ariamo gli avversari fin dentro la loro area di meta, capitan Parisse finalmente schiaccia e stavolta la meta è assegnata e trasformata. Italia - Fiji 13 - 5. Rientra il primo espulso e quindi giochiamo in 15 contro 12.

34° minuto azione corale e Luke Mclean schiaccia in meta (trasformata). Italia - Fiji 20 - 5.

Fine primo tempo: Italia - Fiji 20 - 5. Fijiani molto indisciplinati e fallosi, noi ne abbiamo approfittato ma non fino in fondo forse potevamo fare qualche punto in più. Adesso risiamo in campo 15 contro 15.

SECONDO TEMPO

46°minuto, calcio di punizione per l'Italia: Italia - Fiji 23 - 5.

48° minuto, furiosa scorribanda fijiana, meta (non trasformata) Italia - Fiji 20 - 10.

53° minuto punizione per l'Italia, calcio non piazzato, Italia - Fiji 23 - 10.

57 ° mimuto, mischia a 5 metri, avanziamo ma loro crollano fallosamente, meta tecnica (trasformata), Italia - Fiji 30 - 10.

59° minuto i fijiani palla alla mano partono dalla loro metà campo e come fulmini arrivano in meta (trasformata). Italia - Fiji 30 - 17.

67° minuto la mancanza di disciplina dei fijiani continua, altro cartellino giallo, trasformiamo la punizione in mischia, e dalla base parte Parisse che poi passa a Vosawai che vola in meta (trasformata),   Italia - Fiji 37 - 17.

71° minuto sempre con il gioco alla  mano i fijiani trovano la meta (trasformata)  Italia - Fiji 37 - 24.

73° minuto fallo di Parisse che prende un cartellino giallo, pure noi rimaniamo in 14.

75° minuto  l'italia comincia a calare e commette qualche errore di troppo, altra meta (trasformata) fijiana: Italia - Fiji 37 - 31.

83° minuto in affanno finiamo la partita vincendo una mischia e buttando fuori il pallone

risultato finale  Italia - Fiji 37 - 31.

VITTORIA! CASTRO E PARISSE NON POTEVANO FESTEGGIARE MEGLIO I LORO 100 CAPS




100 - CENTO

Prepartita ITALIA - FIJI per il CARIPARMA TEST MATCH

Loro forti alla mano e molto veloci, noi forti nelle fasi statiche mischia e touche, ma ora non è il momento di parlare della partita ora c'è solo da acclamare, osannare, ringraziare 2 grandi giocatori, 2 grandi bandiere della nostra squadra.

Oggi da soli entreranno in campo prima di tutti gli altri giocatori Capitan Sergio Parisse e il nostro pilone sinistro Martin Castrogiovanni.

Entreranno da soli perché questo è l'onore concesso a chi arriva a 100 CAPS!

Possiamo solo dire 

GRAZIE SERGIO! 

GRAZIE MARTIN!

per tutto quello che avete fatto, per tutto quello che avete dato e darete ancora al rugby italiano.

sabato 9 novembre 2013

ITALIA - AUSTRALIA

Torino, Stadio Olimpico, ore 15.00

L'Australia (4° nel ranking mondiale) non può permettersi di perdere, l'Italia ( 12° nel ranking mondiale) deve prendersi la rivincita dallo scorso anno.
50 presenze per Luke Mclean, proprio oggi, proprio contro la nazione dove da genitori italiani è nato.
Gli inni: silenzio per quello australiano, uno stadio intero canta per quello italiano.

I°  tepo

Calcio d'inizio per l'Australia, la prima palla in attacco è per l'Italia, subito in touche.

Azione martellante dell'Italia, conquistiamo un vantaggio trasformato in un calcio di punizione, 5° minuto Italia 3 Australia 0.

Si riparte, l'Australia conquista subito un calcio di punizione: sbagliato, 7° minuto Italia 3 Australia 0.

11° minuto: l'Italia vola, ruba la palla agli avversari e alla mano fa tutto il campo un coast to coast corale e Luke Mclean va in meta (trasformata) fra i pali: meraviglioso! Italia 10 Australia 0.

15° minuto: di potenza dopo vari tentativi Australia in meta (trasformata). Italia 10 Australia 7.

22° minuto: folata australiana e meta ( trasformata) nell'angolo sinistro. Italia 10 Australia 14.

31° minuto: altra meta australiana (non trasformata), sempre nell'angolo sinistro. Italia 10 Australia 19.

34° minuto: punizione per l'Italia, calcio sbagliato. Italia 10 Australia 19.

38° minuto: guadagniamo un altro calcio di punizione, sbagliato, Italia 10 Australia 19.

Finisce così il primo tempo: ci mancano 6 punti non impossibili all'appello! Forza non molliamo!

II° tempo

Calcio d'inizio dell'Italia, palla in attacco per l'Australia.

51° minuto: dopo un inizio piuttosto lento altra meta (trasformata) australiana,  Italia 10 Australia 26.

58° minuto: coltellata australiana che ormai mette le mani sulla vittoria della partita, meta (trasformata), Italia 10 Australia 33.

61° minuto: l'Italia rialza la testa, dopo vari raccogli e vai sfondiamo le linee nemiche e arriviamo in meta (non trasformata) con il grande Lorenzo Cittadini appena entrato, Italia 15 Australia 31.

65° minuto: punizione da lontano per l'Australia, Italia 15 Australia 36.

66° minuto: l'Australia dilaga e ritorna in meta (trasformata), Italia 15 Australia 43.

68° minuto: Italia in forte crisi, Australia in meta (trasformata), Italia 15 Australia 50.

75° minuto: Italia che non molla, entra in meta ma la palla è tenuta alta guadagniamo una mischia a 5 metri e si riparte a pigiare, si riguadagna un'altra mischia a 5 e da lì si riparte, pigia e ripigia ci siamo arrivati, siamo al 79° e andiamo in meta (non trasformata) con Allan entrato al posto di Gori, Italia 20 Australia 50.

Così finisce la partita, potevamo fare meglio, mancano i calci, ma indiscutibilmente loro erano più forti.

PREPARTITA


La concentrazione sale,
l'emozione sale,
la tensione sale.

Sai che da lì a poco dovrai indossare una maglia da rugby, un grande onore,
sai che dovrai onorare la maglia che indossi, giocando al tuo massimo senza risparmiarti,
sai che dovrai scontrarti contro quelli più forti, e giocare al 110% potrebbe non bastare.

Ognuno da solo cerca la sua concentrazione,
ognuno da solo si prepara alla sua sfida personale e in contemporanea alla sfida della sua squadra
tutti insieme ci si riscalda, si saggia il terreno, si prendono gli ultimi accordi.

L'allenatore ha poco da fare, solo dare gli ultimi consigli, solo aiutare i propri giocatori a trovare la giusta concentrazione, solo chiedere loro di dare il massimo poi quello che accadrà … sarà storia!

Nel prepartita tutti sono tesi, tutti hanno paura ma solo gli EROI sanno affrontarla.

Oggi non scendo in campo con le mie squadre, lo faremo la prossima settimana, oggi ricominciano i test autunnali il CARIPARMA TEST MATCH, oggi giochiamo contro quelli forti, oggi giochiamo contro l'Australia e forse il 110% potrebbe non bastare, ma venderemo cara la pelle e forse anche il loro 100% potrebbe non bastare.

Io sono pronto nella mia personalissima sala stampa; il mio divano;
come microfono per commentare avrò il mio blog e la tastiera del mio computer;
addosso la maglia della nazionale;
immancabile accanto a me una buona birra ghiacciata (poca! Troppo poca! Il nutrizionista non vorrebbe, ma per la nazionale si può anzi si deve sgarrare) e una ciotola di polentine da sgranocchiare durante la partita (in sostituzione del pane non mangiato a pranzo per poter mangiare durante la partita: che tristezza).

Forza AZZURRI FATECI SOGNARE!

Ecco le formazioni

ITALIA                                                       AUSTRALIA
15 Luke Mclean                                         15 Israel Folau
14 Tommaso Benvenuti                          14 Adam Ashley
13 Luca Morisi                                           13 Tevita Kuridrani
12 Alberto Sgarbi                                     12 Matt Toomua
11 Leonardo Sarto                                    11 Nick Cummins
10 Alberto Di Bernardo                          10 Quade Cooper
9 Edoardo Gori                                         9 Will Genia
8 Sergio Parisse (capitano)                      8 Ben Mowen (capitano)
7 Robert Barbieri                                       7 Michael Hooper
6 Alessandro Zanni                                   6 Rob Simmons
5 Marco Bortolami                                     5 James Horwill
4 Antonio Pavanello                                 4 Sitaleki Timani
3 Martin Castrogiovanni                         3 Ben Alexander
2 Davide Giazzon                                      2 Stephen Moore
1 Michele Rizzo                                         1 James Slipper



lunedì 28 ottobre 2013

SOLI … CON SE STESSI

Pare impossibile che in uno sport di squadra, forse lo sport di squadra per eccellenza, come il rugby si possa fare un'affermazione del genere.

Eppure questo sport, che da soli non può essere giocato, dove senza il sostegno dei compagni e quindi in solitaria non si riesce a fare praticamente nulla, si può parlare di solitudine: di se stessi.

Il rugby ti mette con le spalle al muro e oltre che con l’avversario ti fa lottare proprio con te stesso.

È da soli, solo con se stessi, che si impara ad accettare e a superare le paure del contatto fisico.

È da solo, solo con te steso, che puoi trovare la forza di continuare a rialzarti, lottare, quando tutto ti fa male, quando il fango ti lega i movimenti, quando sarebbe facile fermarsi, arrendersi e buttarsi sotto una doccia calda per lavare via il fango e il dolore muscolare.

Il rugby ci aiuta e ci insegna a superare i nostri conflitti interiori, ci mette di fronte alle nostre fragilità, ce le fa affrontare e ci insegna ad abbatterle.

Il rugby ci mette di fronte alle nostre certezze, ce le fa ridimensionare facendoci scendere dai piedistalli che a volte ci siamo creati da soli e ci riporta a lottare nel mezzo al campo con la nostra squadra, iniziando sempre più ad apprezzare l’appoggio, il sostegno dei nostri compagni.

Prima o poi nel rugby come nella vita “i nodi arrivano al pettine” e allora la tirata di capelli ci fa male, ma deve essere affrontata, non c’è nessuno che ci può pettinare al posto nostro; si può cercare scorciatoie radersi i capelli a zero cercare di scappare dai problemi, ma quelli ti inseguono: dalla vita e da un placcaggio fatto bene non scappi nemmeno se sei Jona Lomu. (questa massima non è mia, io l’ho solo riadattata al rugby dal film Radio Freccia dove Luciano Ligabue fa dire al personaggio principale che “dalla vita non scappi nemmeno se sei Eddie Merckx”).

Allora è bene affrontare la nostra vita come le onde del mare, che è vero che dopo essersi infrante sugli scogli tornano sempre indietro, ma non si arrendono e inesorabilmente ritornano alla carica in un continuo avanti indietro senza smettere mai, ed è così che prima o poi vincono ed erodono gli scogli che si trovano sulla loro strada.

giovedì 10 ottobre 2013

VOLARE

VOLARE è ...
riuscire ad evadere con la fantasia dalle briglie strette della vita quotidiana; stare con otto bambini che cercano di imparare di giocare a rugby è una buona evasione!

VOLARE è ...
trovarsi da soli a pedalare sul crinale di una collina con una poiana che sbatte le ali e poi plana leggera nell'aria parallela a te, a pochi metri da te, che quasi sembra che ti guardi negli occhi!

VOLARE è ...
dopo aver rotto un placcaggio, fare una corsa sfrenata di 20 - 30 metri, il cuore accelera al limite massimo i battiti, nessuno ti riprende, tuffarsi in meta schiacciando la palla in mezzo ai pali!

mercoledì 2 ottobre 2013

CONFRONTI

Da qualche mese ho ritrovato il tempo e la passione di tornare in bicicletta, quindi sono cascato nel solito vortice di mettere a confronto il rugby con le altre mie passioni in questo caso il ciclismo.

Ad una prima "occhiata" i due sport non sembrano paragonabili ma forse non è così.

Nel rugby c'è bisogno di passione, di coraggio, di determinazione per andare AVANTI:
devi superare muri di uomini che vogliono fermarti, mandarti indietro, ci vuol coraggio ad insistere, a spingere, lottare, sfondare, e quando le gambe ti fanno male, tutto il corpo ti fa male, è solo la determinazione e la voglia di conquistare un altro metro che ti manda avanti fino ad arrivare ad aggiudicarti la meta.

Anche nel ciclismo c'è bisogno di passione, coraggio, determinazione per andare AVANTI:
non ci sono muri di uomini che ti vogliono fermare, ma quando affronti le rampe di una salita la voglia di tornare indietro e di fermarsi è tanta, le gambe fanno male, il fiato è corto, la fatica si fa sempre più dura e guardare avanti scoraggia perché spesso non vedi la fine della salita. In questi casi la passione e la determinazione diventano il motore per fare un'altra pedalata, e poi un'altra per conquistare metro dopo metro la strada e arrivare fino alla cima, fino alla meta che ci siamo prefissati.

Una parte fondamentale del rugby è il gioco di squadra, da soli non si arriva quasi mai a nulla, la meta la fa la squadra, il sacrificio di un uomo che lotta e impegna gli avversari, libera spazi ai nostri compagni che possono arrivare in meta, il sostegno dei compagni è quello che ci dà la speranza di poter arrivare fino in fondo al campo e schiacciare la palla.

Beh anche nel ciclismo, che sembra più uno sport individuale, la forza dei compagni e di un gruppo coeso è determinante ad arrivare alla fine del giro che ci si è prefissati, vincere una volata di una gara.
Il sacrificio di un uomo che sta in cima al gruppo a spaccare l'aria rendendo così meno dura la pedalata dei compagni  dà a loro la possibilità di arrivare fino in fondo al percorso con più facilità, con meno fatica per poter così rendere esplosiva l'ultima azione, lo scatto che porterà alla vittoria la squadra che fino a quel punto ha tirato l'ultimo uomo. Se non si parla di gare ma di pedalate fra amici allora i più forti danno semplicemente la possibilità ai meno allenati di arrivare fino in fondo al giro prefissato con più facilità.

Come ultimo raffronto mi piace vedere una mischia di rugby come una squadra di ciclismo che fa una gara a cronometro in linea, tutti si devono muovere all'unisono, sincronizzati, con lo stesso ritmo per avanzare e guadagnare terreno o velocità per arrivare alla meta.

Boh? Forse il rugby non è così diverso dal ciclismo e forse è per questo che mi piacciono tutti e due.

domenica 29 settembre 2013

UN NUOVO GRUPPPO

Ci siamo dopo un periodo di prova il nuovo gruppo è nato, per ora siamo in otto:
4 under 10 Alberto, Franco, Dario, Giacomo e 4 under 8 Matteo, Leonardo, Luigi, Vittorio.

I primi allenamenti sono stati un po' caotici, gli inizi sono sempre così, ma dall'ultimo allenamento le cose sono già cambiate, i ragazzi sono stati più attenti, si sono impegnati di più.

Spero di poter ingrandire il gruppo con altri ragazzi nel corso dell'anno e di poter arrivare ad avere 2 quadre complete per ora ci alleneremo il più possibile  e quando giocheremo i tornei lo faremo in franchigia con altre.

Cosa rimane da dire?

FORZA RAGAZZI! Mettetecela tutta, impegnatevi al massimo, non tiratevi indietro, dopo ogni placcaggio rialzatevi e ripartite verso il vostro obiettivo; godetevi questo anno di rugby!

venerdì 13 settembre 2013

PRONTI!.... ATTENTI!....VIA!.... SI RIPARTE

Campo nuovo!

Visi NUOVI!
La paura della prima volta, l’emozione della prima volta, la curiosità della prima volta, il sorriso a fine allenamento di chi stanco ha però fatto qualcosa che gli è piaciuto, qualcosa che forse lo ha segnato per sempre.

Visi NOTI!
La voglia di ricominciare, la voglia di riesserci, la spavalderia di chi conosce già le regole del gioco, la sicurezza  di chi sa a che cosa andrà incontro avvolta dalla curiosità di ritestare se stessi sia verso i vecchi noti compagni sia verso i nuovi arrivati.

La presidente allegra (lo è sempre stata) e sicuramente più serena nella nuova casa.

La grinta della squadra femminile.

Il mio dolore di dover abbandonare qualche ragazzo (che aimè lui cresce io invecchio) passato nella categoria superiore, ma gioire per lui perché adesso lo allena chi è più esperto di me e si avvicinerà sempre più a giocare il vero rugby; i miei timori: riuscirò a trasmettere ai visi nuovi e a quelli noti, la voglia di crescere e lottare insieme, la voglia di rialzarsi dopo ogni placcaggio, la bellezza del rispetto dell’avversario e del compagno di squadra, l’attaccamento alla maglia, la bellezza del fango che ci ricopre fin sopra i capelli (con le mamme questa è una partita persa), riuscirò a trasmettere la bellezza di questo sport? La voglia di rimanere?  
La mia enorme gioia di essere parte di tutto questo!

…..

La seconda stagione è partita, sono ripartiti gli allenamenti, presto i primi tornei e i primi resoconti dai campi.


Forza ragazzi, forza VALDINIEVOLE RUGBY!

mercoledì 28 agosto 2013

PREPARAZIONE



Visto l'imminente inizio delle nuova stagione rugbystica 2013 - 2014...

come nella migliore tradizione sportiva, con il mio diletto pargolo abbiamo iniziato la preparazione in ritiro a 2.000 metri.




venerdì 26 luglio 2013

LA "STRAFIGA"

La "strafiga" è una ragazza bellissima, che sa di essere bellissima e per questo un po' se la tira.

Bionda,
occhiale da sole fashion,
maglietta / camicetta attillata bianca, scollata al punto giusto da far intravedere e immaginare il bel davanzale che madre natura gli ha donato (a volte un chirurgo ma voglio essere positivo),
pantaloni corti che mettono in evidenza un discreto fondo schiena,
abbronzatissima,
e in piedi un bel paio di stivaletti di camoscio morbidi.

Cosa centra tutto questo con il rugby vi chiederete!?!?!?!?

Semplice, con questo caldo la sera la "strafiga" quando si leva gli STIVALI   ....

avrà i piedi che gli puzzano come le scarpe di un rugbysta che ha appena finito una partita in un campo motoso!

lunedì 8 luglio 2013

CACCIUCCO!

Non ci sono le prove fotografiche a testimoniare la bellezza e la bontà del piatto che la nostra cara Rossella ci ha preparato, quando ho pensato di fotografare il vassoio ormai era troppo tardi, la famelica fame di un gruppo di rugbysti ha prevalso sulla razionalità di creare un ricordo della serata.

Venerdì scorso ci siamo ritrovati con la presidente del neonato VAL DI NIEVOLE RUGBY,  gli allenatori le loro consorti e figli, a casa mia (pure io sono "allenatore"), ci siamo ritrovati per cercare di fare un punto della situazione sul futuro, ma per il momento non ne è uscito molto, siamo ancora un po' in balia degli eventi (e forse quella sera pure del vino).

In realtà, il punto della situazione era solo la scusa per ritrovarci, stare insieme e per mangiare l'ormai famoso CACCIUCCO ALLA LIVORNESE, anteceduto dalle COZZE FRITTE, che la nostra presidente ha proposto di fare qualche tempo fa e si è prodigata a preparare con le sue manine, io immediatamente ho offerto casa mia come location dove poter fare la cena: che mi perdo una cacciuccata!

Cena all'aperto, mega tavolata con 16 persone, luce giusta, gazzebone che para l'umiidtà della sera e....
Antipasto in piedi: una - due - tre ... otto .....dodici ..quindici cozze fritte me le sono fatte fuori (vanno via come le ciliege, una tira l'altra) e poi a tavola, una - due ...tre ... quattro porzioni di cacciucco sbafate e irorate da buon vino della Maulina; chiaramente non sono stato l'unica "boccuccia di rosa" che ha mangiato "quanto un uccellino"   ;D

Una bella serata, buon cibo, buon vino, detto alla toscana "tanti discorsi a bischero" e soprattutto una bellissima compagnia!

Grazie a tutti di aver partecipato ma soprattutto: Grazie Rossella!!!!!!!!!
P.S il ricordo del buon sapore e della bella serata insieme sarà stampato non su carta ma nelle nostre menti


domenica 30 giugno 2013

RASSEGNA STAMPA TIGROTTI

Con un po di ritardo ma inserisco l'articolo che il mondo della stampa ci ha fatto visto il nostro terzo posto alla nostra ultima uscita.

sabato 22 giugno 2013

INCREDIBILE

Quello che non ti aspetteresti mai invece è successo! 

Oggi la nostra nazionale giocava una partita contro la Scozia, il terzo ed ultimo test match del tour in Sud Africa; la prima partita giocata contro il i padroni di casa l'abbiamo persa piuttosto male, anche  la seconda contro la squadra delle isole Samoa l'abbiamo persa malamente.

Oggi contro la Scozia ci giocavamo la chance di di vincere la prima partita di questo quadrangolare e di non arrivare ultimi, anche per gli scozzesi era la stessa situazione.

La partita è stata molto equilibrata, il primo tempo è finito 20 a 20 con 2 calci e 2 mete (una tecnica per l'Italia) per parte. 

Il risultato del secondo tempo si è determinato tutto con i calci: quasi tutto infatti fino all'ultima azione è stato così e all' 80° il risultato era 29 a 23 per l'Italia ma....

Ultima azione, tempo scaduto, appena la palla va fuori la partita finisce, la Scozia gioca alla mano, non può fare diversamente, l'Italia deve solo placcare conquistare la palla e vincere la partita, ma quello che non ti aspetti arriva, un giocatore scozzese, Laidlaw, ha fatto una giocata veloce  inspirando la percussione di Strokosch, che brucia e buca la difesa italiana e fa meta, trasformata, la partita finisce 30 a 29.

Questa sconfitta brucia perché con un po' di errori in meno in difesa si poteva evitare senza problemi.

La stagione è finita, adesso andiamo in vacanza, poi per quello che riguarda la nazionale ci rivediamo a novembre con il CARIPARMA TEST MATCH.

mercoledì 19 giugno 2013

LETTERA APERTA A GENITORI E SPORTIVI

Sono un genitore che da poco si è avvicinato con suo figlio ad uno degli sport considerati minori.

Perché minore? Solo perché meno seguito? Uno sport non può essere minore di un altro, gli  sport dovrebbero essere uguali per tutti e soprattutto accessibile a tutti, ma purtroppo non è sempre così!

Per questo nasce l'esigenza di parlare, di spiegare, di farne conoscere uno: il rugby.

Il rugby è uno sport epico, come i cavalieri senza macchia del medioevo, come il dolce stil novo, fatto di rispetto  verso gli altri sia avversari che compagni, fatto di lealtà sportiva.

È uno sport che insegna ai nostri figli i valori della vita, insegna a rialzarsi dopo ogni placcaggio e ricominciare ad andare avanti, insegna ai nostri figli il rispetto delle regole, delle persone che abbiamo di fronte, è uno sport che gli insegna ad onorare la maglia che indossano, solo perché prima di loro qualcun altro l'aveva indossata onorandola e dopo di loro qualcuno la indosserà lottandoci dentro fino alla stregua delle sue forze, onorandola a sua volta.

È uno sport che non scarta nessun bambino, tutti giocano perché tutti servono: alti, bassi, magri, in carne, lenti, veloci.

È un gioco per certi aspetti primitivo, che si gioca con una palla strana ovale che non sai mai dove rimbalza, ma proprio per questo una palla imparziale; un gioco primordiale, qualsiasi bambino ama correre dietro una palla, rotolandosi per terra, magari nel fango, “lottando” con altri bambini, ma quando si passa nelle categorie superiori diventa un concentrato di tecnica, tattica e forza.

Come ho detto all'inizio da poco sono entrato in questo mondo fantastico, ci sono entrato grazie alla disponibilità che le società sportive di rugby hanno nei confronti di tutti, nei mio caso  la società è il  MONTECARLO RUGBY.

Seguivo il rugby in tv e mio figlio ha chiesto di provare a giocare, e quando mi sono affacciato alla porta del campo del Montecarlo Rugby  l'ho trovata spalancata, mio figlio è stato accolto con gioia e subito siamo entrati in sintonia.

Oltre a babbo adesso grazie alla società sono pure allenatore delle squadre Under 8 e Under 10, perché come ho detto (e non smetterò mai di dirlo) nel rugby si accetta tutti con gioia!

I bambini da noi non sono selezionati, vengono festeggiati ogni volta che arrivano e l'impegno a farli divertire
imparando le regole del gioco e la moralità sportiva è massimo.

In questo primo anno di esperienza ho visto genitori felici e increduli al tempo stesso: i loro figli derisi e scartati da altri sport, bambini che non credevano nelle loro potenzialità, intimoriti, che invece di stare all'aria aperta a giocare e socializzare preferivano tv e consolle elettroniche, sono venuti al campo, hanno giocato, si sono divertiti, impegnati, superando le loro paure, hanno vinto una battaglia con loro stessi, si sono sentiti forti, utili, si sono sentiti ACCOLTI E PARTE di una SQUADRA!

Si, squadra, il rugby ci insegna pure questo, nella vita non si può fare a meno degli altri, non si può fare a meno dei compagni; in  effetti una delle azioni che i giocatori fanno si chiama proprio SOSTEGNO, sostegno ai propri compagni perché da soli nel rugby non si va da nessuna parte.

Ho visto la gioia di papà di bambini che a casa non volevano fare niente e ora invece hanno chiesto ai loro genitori di comprare una palla e di giocare insieme!

Il rugby quindi non è solo uno sport che forma il fisico: si corre si salta si scatta si placca etc... è uno sport che ci forma interiormente con il suo spirito di aggregazione, con la sua moralità, i bambini dopo ogni partita, ogni torneo, escono dal campo felici, sia che abbiano perso, sia che abbiano vinto, il risultato non conta se ci
siamo divertiti e abbiamo dato tutto noi stessi, poi è chiaro, al terzo tempo se hai vinto sei un po' più felice.

Già, il TERZO TEMPO! Non è un'utopia, non è una leggenda metropolitana, esiste! Dopo le partite festeggiamo, con pranzi o merende tutti insieme in un clima di assoluta festa, festeggiando il primo arrivato in egual maniera all'ultimo arrivato del torneo.

Vorrei concludere generalizzando una citazione che la squadra più forte del mondo, gli All Blacks ha detto dei giocatori gallesi: i rugbysti non li puoi vincere, al massimo puoi fare più punti di loro durante una partita!

Per ultimissima cosa un appello ai nostri comuni, assessori, province e chi più ne ha più ne metta, date la possibilità ai nostri figli di conoscere tutti gli sport, non lasciate che gli spazi sportivi siano solo ed esclusivamente di uno sport di massa che purtroppo spesso pecca in moralità sportiva e magari scarta i nostri bambini.

Date a tutti i bambini  la possibilità di scegliere, date spazio allo sport!

domenica 9 giugno 2013

CENA E DISCORSO

Ieri sera è stata fatta la cena societaria del fu MONTECARLO RUGBY.
Fu, perché,  la nostra presidente ieri sera ha ufficializzato la fusione fra il Montecarlo rugby e il Pescia rugby dando origine ad una nuova società: il VALDINIEVOLE RUGBY.
Io quindi diventerò da settembre l'allenatore dei mititci TIGROTTI del VALDINIEVOLE RUGBY.
La serata è stata come sempre molto calda, abbiamo mangiato, bevuto, ma più che altro siamo stati insieme con tanta tanta allegria.

Non sono mancanti i ricordi:

  • Alla nostra presidente (che ha accusato il colpo con un po' di occhio lucido) è arrivata la medaglia dei TIGROTTI e una bandiera, da riporre in bacheca come ricordo, del MONTECARLO RUGBY.
  • Agli allenatori un tapiro d'oro perché saremmo dovuti essere attapirati per la fine della dura stagione passata.
  • a me Samuele e Lorenzo hanno regalato una bellissima palla della Canterbury e poi mi è arrivata una maglietta ricordo della mia prima stagione con i TIGROTTI che ho fatto firmare ai presenti.



Poi la presidente è montata su una sedia e (con un po' di difficoltà) ha fatto un bel discorso conclusivo, un discorso un po' toccante, rivolto alle mamme, ma che ha toccato tutti i punti più belli e romantici del rugby: il fango, la maglia, l'appartenenza ad una squadra, il coraggio delle mamme che affrontano le loro paure mentre i figli sono sotto un cumulo di corpi gambe e braccia, ecc..

Poi torta per tutti!

Insomma è stata proprio una bella serata, con tanta passione, una serata di squadra.

P.S complimenti ai ragazzi della serie C che nel pomerggio hanno giocato e vinto un test match contro il CUS PISA.

POCO RUGBY TANTO ORGOGLIO

Ieri mattina è arrivata Camilla!
3 kg e 49 cm, la bimba di un mio caro cugino in pratica da parte di mamma siamo gli unici 2 maschietti della famiglia, da bambini ci siamo frequentati molto e quindi posso dire di essere molto legato a lui e a sua sorella.
Per il lieto evento fortunatamente eravamo all'ospedale e quindi lo abbiamo vissuto in diretta.
E' stato molto bello, un po' ho rivisto nello sguardo di mio cugino la mia stessa commozione quando arrivò Matteo.
Voglio fare i complimenti a lui e alla sua compagna e soprattuto dare il benvenuto a Camilla brindando con una bella pinta di birra in perfetto stile rugbystico.

venerdì 7 giugno 2013

AUGURI

Oggi a quanto pare
c'è da festeggiare,

il compleanno fa la nostra presidente
quindi oggi è un giorno gaudente

non sappiamo quanti anni ammazza
questa è una domanda che imbarazza

a tutti gli auguri mi unisco
e qui la finisco!

CIAO ROSSELLA GRAZIE DI TUTTO E...

AUGURI DI CUORE!!

mercoledì 5 giugno 2013

I MEDAGLIATI


Oggi abbiamo fatto l'ultimo allenamento.
I miei tigrotti mi hanno fatto un gran regalo in questi 10 mesi:
mi hanno fatto sentire il loro capitano, loro amico . . .  loro allenatore.
Mi hanno dato fiducia, hanno creduto in me, mi hanno ascoltato ed insieme siamo cresciuti in questo meraviglioso mondo del rugby.
Se loro sono i tigrotti allora io mi voglio montare la testa e mi sento... Sandokan!

Adesso anche per i miei guerrieri è arrivato il momento del meritato riposo

Appuntamento per settembre per ricominciare a lottare insieme.

Eccoli i miei medagliati, purtroppo mancano Isabel e Augusto che nel giorno della consegna delle medaglie non sono potuti essere presenti, ma in separata sede la medaglia l'hanno avuta pure loro.

Federico
Giovanni /Giò














Lorenzo

Lorenzo /Topo Gigio
Matteo
















Ernesto

Lapo
Gabriel


Marco
Samuele
Valerio














Ciao TIGROTTI

sabato 1 giugno 2013

ULTIMA USCITA


Primo giugno 2013, con oggi si sono conclusi i tornei per la stagione 2012 - 2013 sia per i TIGROTTI della squadra Under 10 che per quelli della squadra Under 8.

Il club degli AMATORI PRATO RUGBY, hanno organizzato un torneo in occasione di una giornata di animazione in stile far west, il cui ricavato è andato in beneficenza per un associazione chiamata DYNAMO CAMP che si occupa di aiutare bambini purtroppo malati.

La giornata è stata bellissima i nostri TIGROTTI hanno giocato in franchigia con altre squadre: il CUS PISA e i LIONS AMARANTO.

Hanno disputato 3 partite gli Under 10 e 4 partite gli Under 8; il terzo tempo oltre ad un bel pranzo ha permesso ai ragazzi di scatenarsi nella prova di svariati giochi in stile cowboys: lancio del ferro di cavallo , tiro al bersaglio, rodeo con un toro meccanico, mungere una mucca, tiro con l'arco e il battesimo della sella montando a cavallo e altro ancora.

Beh oggi però se la giornata è stata particolarmente bella mi prendo pure io un po' di meriti, alla fine delle partite ho premiato i miei ragazzi con una medaglia ricordo di tutta la stagione 2012-2013, medaglia che ho dato pure agli accompagnatori delle squadre, grazie a loro io mi sono potuto sempre occupare dei ragazzi, mentre loro si sono presi sempre l'incarico della parte burocratica: grazie Stefano e grazie Letizia.


Dopo le mie medaglie. ma prima del terzo tempo ..... La somma dei punti ottenuti da entrambe le squadre ha permesso al MONTECARLO RUGBY di arrivare 3° nel torneo al quale erano presenti 6 squadre e così ci siamo presi pure una bella coppa!










martedì 28 maggio 2013

SENZA TITOLO


Crediamo nei rugbysti che parlano poco,
nei rugbysti che non si agitano,
nei rugbysti che si rodono dentro e soffrono,
in coloro che dopo una partita sotto una gelida pioggia e al gelo in un campo fangoso tra pochi sparuti spettatori,alla fine salutano con un gesto stanco come da una lontananza di un secolo.

Crediamo nei rugbysti  che piangono nella vittoria e nella sconfitta ,
in coloro che una volta rotti pensano subito a recuperare,
in coloro che malandati ci sono in campo per se stessi, per i loro compagni,per l’onore di portare la maglia che indossano,
in coloro che sono la maggioranza che giocano in campi impraticabili davanti a quattro gatti e con le scarpe scompagnate,
in coloro che si allenano alla penombra in un lato di campo rubato al calcio,
in coloro che non hanno il tensoplast,i cerotti,le bende,
in coloro che leggono i giornali sportivi partendo dall’ultima pagina e a ritroso cercano il trafiletto”rugby”
Crediamo nel coraggio,nella gioia e nell’allegria di chi gioca a questo sport divertendosi a qualunque età,
di chi beve birra e anche di notte sogna l’ovale ed il rugby,
uno sport duro e leale per rugbysti che a qualsiasi ambiente appartengono si riconoscono, si stimano ed instaurano veritieri legami di amicizia che durano una vita intera, proprio per i contenuti di questo sport diverso da tutti gli altri non solo nelle regole, ma soprattutto, nello spirito, nei valori morali e etico-sportivi.
Crediamo in tutta questa gente che ha bisogno di essere conosciuta ed amata in ciò che tace, nelle parole che nutre nel cuore e non dice, nella dolcezza del viso dei bambini nell’asprezza di qualche rude tratto maschile, nel volto segnato di qualche vecchio giocatore e nel rossore delle guance di una donna rugbysta, nella babele di dialetti dei tanti tornei primaverili al sole e al calore dell’ amicizia fraterna del dopo partita e del terzo tempo.

Tratto dal sito AIR (Associazione Italiana Rugby)

Peccato che a crederci in tutto questo siamo ancora in pochi, in particolar  modo non ci credono le istituzioni, i comuni, coloro che dovrebbero aiutare a diffondere i veri valori dello sport.
Come spesso accade alle piccole società rugbystiche siamo stati costretti ad abbandonare il campo su cui giocavamo, perchè chi lo gestisce crede che:
2 squadre di calcio (adulte), che per 3 volte a settimana si allenano con la pioggia o con il sole, non rechino danni al prato da gioco, mentre 13 bambini  tra under 10 e under 8 di circa 25 kg cadauno (di media) che non fanno mischie, ma solo rincorrono una palla OVALE (e quindi diversa da quella rotonda) se piove non possono allenarsi sul prato perchè distruggono il campo!
Forse ho capito non è contro dei bambini che ci si incarognisce, non è contro dei ragazzi che corrono su un prato che ci si arrabbia, non è contro chi fa sport che ci si scaglia contro, l'unica differenza è la palla che si usa. Quindi....
Che un pallone ovale distrugga i campi da gioco?!?!?