domenica 26 marzo 2017

UNA STORIA SENZA NOMI

Una storia che di quelle che.....non sembra vera.

Una storia  di passione che torna fuori.....

L'odore degli spogliatoi, l'adrenalina della partita, l'erba.....il fango del campo, un brivido che scorre lungo la schiena e i ricordi che tornano a galla, come se fossero li, come se fosse ieri.

Una storia di 2 babbi che a 700 km di distanza si ritrovano sullo stesso campo, con i figli che giocano nella stessa squadra, che provano a rimettere in campo la passione dei genitori.

Un rendez vous......circa 20 anni dopo....non programmato.

Una storia di 2 rugbisti veri, che hanno giocato ad alti livelli, che si sono scontrati, mazzolati in campo, hanno lottato, sudato ogni partita.

Una storia che probabilmente possono raccontare anche altri rugbisti perché nel campo ci si mazzola e fuori nel terzo tempo si diventa amici, e anche se non ci si vede per 20 anni, di sicuro si rimane amici, ci si riscopre amici di campo, di fango, di onore.

Una storia di 2 babbi che oggi riprovano a solcare i campi, a calpestare il fango, a urlare tutta la loro passione.....uno con la voce, uno con delle immagini, e ambedue ci scaldano il cuore.

4 commenti:

  1. Mi hai lasciato senza parole...grazie Fabio

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  2. Grazie grazie grazie sono commosso hai toccato saggiamente con le tue parole l'essenza del rugby,come un grande relatore "impeccabile". Ma soprattutto hai colto in pieno la nostra passione. Te ne sono grato Fabio

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  3. e per rafforzare il tutto...Leandro, il suo pensiero, lo ha postato non una ma due volte

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  4. Quando gli elementi di una storia sono belli è facile farne un resoconto goloso e ricco.
    Grazie a voi all'entusiasmo che portate al campo, entusiasmo che fa bene ai ragazzi e fa bene a noi.

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