lunedì 4 febbraio 2013

ITALIA FRANCIA, LACRIME ......... DI GIOIA

Stadio Olimpico, Roma, 03 febbraio 2013, ITALIA FRANCIA 23 A 18 ........ IO C'ERO!!
Con i ragazzi della squadra del Montecarlo Rugby siamo stati a vedere la 1° partita del sei nazioni della nostra nazionale. I pronostici non erano dei migliori, la Francia, vice campione del mondo con grande voglia di rivincita dopo la sconfitta di 2 anni fa, probabilmente ci avrebbe sconfitto, c'era solo da sperare di perdere con orgoglio, di stare in campo fino alla fine della partita con onore.
Invece dopo solo 4 minuti c'era da montarsi la testa, Capitan Parisse vola e si tuffa in meta, esulta, ma chiede al suo pubblico di non cantar vittoria, la Francia è troppo forte per poter star tranquilli, anche dopo un inizio così esaltante.
La partita è stata equilibrata, ce la siamo giocata alla pari, alla fine del primo tempo il risultato non ci vedeva in testa (13 a 15), ma il gioco c'era si poteva sperare.
Durante il secondo tempo abbiamo continuato ad arginare e riattaccare i nostri avversari fino ad arrivare a tornare in vantaggio 20 a 18 ma .... mancavano ancora 20 minuti alla fine, un'eternità.
Questi 20 minuti sono stati i più difficili, i più tesi, anche il drop di Burton che ci porta a + 5 non ci mette in salvo.
Ero paralizzato dalla tensione, la bandiera del Montecarlo stretta in mano e gli occhi fissi sul campo, forse se avessi giocato sarei stato meno teso, meno stanco.
Mancano ormai 2 minuti la Francia ci tiene a 2 metri dalla nostra linea di meta e spinge, rimaniamo in 14 per un cartellino giallo: è il nostro tallonatore ad uscire, la nostra mischia è penalizzata siamo uno in meno, perdere la più bella partita mai giocata agli ultimi secondi sarebbe stato troppo ingiusto.
Resistiamo, li cacciamo indietro, ripartono, tempo scaduto, finché la palla non esce dal campo si gioca, poi finalmente un placcaggio porta i francesi fuori dal campo, è finita, abbiamo vinto.
La tensione è sparita di colpo, come un bambino ho cominciato a piangere, lacrime di gioia mi cascavano lungo il viso, non riuscivo a smettere, nemmeno mentre i tifosi francesi a testa bassa uscendo dalla stadio mi tendevano la mano per farci i complimenti, avevamo rifatto allo spiedo i galletti, i nostri cugini nemici di sempre in ogni sport erano stati battuti per la terza volta, un giorno storico ed io c'ero, valeva la pena perdere la voce, per essere il 16° uomo in campo.
Per questi giorni il rugby è prosecco non champagne!

P.S.:
Inutile dire che come al solito prima e dopo la partita il clima è stato di assoluta festa, rispetto, voglia di divertirsi e di godere del momento.











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