Sembrerà strano, ma
uno sport attivo e fisico come il rugby può essere paragonato ad un’altra mia
vecchia passione, da fare vicino ad un caminetto acceso, con vicino un bel calice di vino, con tanta tranquillità, in quelle
serate fredde dove fuori c’è meno 3 (se magari nevica il quadro romantico è al
top):
Gli SCACCHI
Il rugby non è solo
un’accozzaglia di corpi, che in maniera disordinata e con forza bruta cercano
di arrivare in meta, c’è molta tattica, fare meta è un po’ come fare scacco
matto, si deve creare una breccia fra i giocatori nemici per arrivare a colpire
il re che tutti difendono: la meta.
Negli scacchi la
vittoria si prepara muovendo i pezzi sulla scacchiera, con pazienza, in maniera
ordinata, studiando le mosse dell’avversario,
proprio come nel rugby, si attacca e si difende disponendoci nel campo
in maniera da cercare una falla nella
difesa altrui, e contemporaneamente a coprire l’intero campo da un attacco
fulmineo che sicuramente gli avversari stanno preparando, con la stessa nostra
meticolosità.
Il rugby è uno sport
di “situazione”, ossia durante le fasi di gioco si creano situazioni a volte
simili ma sempre diverse, come per gli scacchi, tu parti per cercare di
sferrare un attacco su un lato e poi l’avversario con un arrocco ti cambia le
carte in tavola e quindi devi ricominciare tutto dall’inizio.
Da queste situazioni
ci si deve ridisporre sul terreno di gioco (e sulla scacchiera), nel modo più
veloce possibile, altrimenti il nostro campo rimarrà scoperto e si rischia che
l’avversario trovi quella breccia tanto agognata per arrivare a mettere sotto
scacco il nostro re.
Vedendo una partita di
rugby dalla curva dello stadio ci si rende proprio conto di questo, da un
raggruppamento a terra tutti i giocatori, il più velocemente possibile, si
ridispongono e sono pronti a cominciare una nuova azione, chi si dispone più
velocemente prima o poi trova lo spazio per affondare il colpo.
Visto che i pezzi
degli scacchi sono 16, praticamente come i 15 giocatori di rugby, mi viene
voglia di osare un paragone:
i pedoni sono gli
uomini più vicini al portatore di palla pronti a fare sostegno, gli alfieri
sono come le ali, pronti a sferrare in velocità attacchi in profondità, i tre
quarti sono come i cavalli che avanzano e cercano di saltare gli avversari, la
regina è un po’ un tutto fare, dall’estremo al mediano di mischia, le torri
sono come i piloni e tutti gli avanti, tu che giochi sei il mediano di apertura
ossia colui che cerca di dirigere il gioco. Tutti difendiamo e attacchiamo il sedicesimo
pezzo: il re ossia la meta.
Sarebbe proprio bello perdere di nuovo con te:-)
RispondiEliminaA.
Sarebbe bello riavere la semplice capacità di saper non fare un c...o come in quelle serate/nottate
RispondiEliminaF.